I MISTERI DEL PALAZZO DELLA RAGIONE


Palazzo della Ragione, con la sua mole e la sua bellezza mozzafiato, è senza dubbio il simbolo di Padova. Ma dovete sapere che Palazzo della Ragione non è solo bello, è anche misterioso ed esotico.
Misterioso perché non si sa con certezza chi ne sia l'ideatore, infatti fra le numerose targhe sul lato corto del palazzo, verso piazza dei Signori, ne noterete una particolarmente interessante che recita: «Pietro Cozzo questa mole ideò 1172, Padova Repubblica romanamente compì 1219». La cosa divertente è che non abbiamo idea di chi sia tale Cozzo, né forse nessuno lo seppe mai. La leggenda racconta che, non essendo noto l'ideatore del palazzo, il popolo dicesse che era stato un certo Pietro "coso", per dire "un tale". A forza però di ripeterlo, questo nome venne italianizzato in "Cozzo".

Chiunque sia stato a volere e ideare il palazzo, possiamo essere certi di una cosa: ha fatto un gran bel lavoro. E che estro, che fantasia per pensare al tetto a carena di nave rovesciata. Una mente di certo brillante, no? No, perché il progetto fu copiato. Alcuni storici sospettano infatti che frate Giovanni degli Eremitani durante un viaggio in India abbia visto il Tempio di Bhima, nel complesso sacrale di Mahabalipuram nel golfo del Bengala, e ne abbia preso spunto per il simbolo patavino. M:~ i misteri legati a Palazzo della Ragione non sono finiti: vi è infatti un quesito irrisolto che riguarda la parte sotterranea di questo edificio.
Nel Trecento Giovanni da Nono lavorava come notaio a Palazzo della Ragione e le sue cronache oggi ci risultano molto interessanti.

Egli scrisse che il palazzo fu costruito sopra a una palude, dove si catturavano grandi pesci e dove scorreva un piccolo fiume. Attorno a quest'area paludosa si ergevano già allora palazzi pubblici e case, che furono espropriate, per la costruzione della nuova opera e le cui macerie furono poi riutilizzate.

Nei sotterranei del palazzo oggi visitabili e consigliatissimi si riconoscono i resti proprio di questi edifici presenti prima della costruzione del palazzo e quelli di una grande stanza accessibile solo tramite una botola, scoperta per caso dal proprietario di una bottega di formaggi che si trova proprio lì sopra.

La stanza è fatta ad arco, non ha uscite e permette di raggiungere solamente un pozzo, perciò le possibili soluzioni trovate fino a ora sono due: o si trattava di una cantina non poco scomoda, da cui gli alimenti potevano essere presi solo tramite una scala a corda, oppure poteva trattarsi di un carcere.

Questa seconda ipotesi sembrerebbe la più accreditata, anche perché identificherebbe il misterioso «carcere con volte tenebrose e orribili sotto Palazzo della Ragione» citato da Giovanni da Nono, costruito per ospitare le persone in attesa di processo. Da brivido!



Palazzo della Ragione (da La Patria di G. Strafforello).

   

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tratto da "Misteri e storie insolite di Padova" -Newton Comption editori